In primo grado attuale capo Dis era stato Assolto. l'idv: si dimetta. PDL: RESTI Al SUO POSTO

Foto: Stock Pictures Maranhão Images /Maurício Maranhão

GENOVA - L'ex capo della polizia Gianni De Gennaro è stato condannato in appello a un anno e 4 mesi di reclusione per istigazione alla falsa testimonianza nei confronti dell'ex questore di Genova Francesco Colucci nel processo per l'irruzione alla Diaz del G8 nel 2001. Ribaltata, quindi, la sentenza di assoluzione in primo grado sia a carico di De Gennaro che di Spartaco Mortola, ex capo della Digos di Genova e attuale vice questore vicario di Torino, condannato in secondo grado a un anno e 2 mesi. I due imputati dovranno inoltre risarcire le tre parti civili costituite nel processo. Sia a de Gennaro attuale capo del Dis (Dipartimento delle informazioni per la Sicurezza) che a Mortola sono stati concessi i benefici di legge. «Gianni De Gennaro ha la mia piena e totale fiducia: fino alla sentenza definitiva non cambia nulla» ha detto il titolare del Viminale. «C'è rammarico per la sentenza - ha aggiunto Maroni - ma attendiamo fiduciosi nell'esito del ricorso in Cassazione. Per De Gennaro, come per tutti, vale la presunzione di innocenza fino a condanna definitiva». A maroni fa eco Angelino Alfano: «L'innocenza del prefetto Gianni De Gennaro, fino a condanna definitiva è sancita dalla Costituzione» ha detto il Guardasigilli. «Ho stima e fiducia in Giovanni De Gennaro - ha aggiunto Alfano - persona che ha servito lo Stato con dedizione».

«SENTENZA SORPRENDENTE» - «Una sentenza sorprendente, andremo in Cassazione» è stato l'unico commento dell'avvocato Carlo Biondi che, insieme al professor Franco Coppi, difende De Gennaro. «Sono senza parole» ha detto dal canto suo il Mortola. «È un fardello in più che ci porteremo in Cassazione - ha aggiunto il suo legale - sono sentenze che pesano. Questo è un problema personale e di carriera. Spartaco Mortola fa un lavoro che richiede una certa serenità d'animo. Ora leggeremo le motivazioni della sentenza e faremo ricorso in Cassazione».

REAZIONI - Acceso il dibattito politico sulla vicenda. Per Luigi de Magistris, eurodeputato dell’Idv, la sentenza dei giudici di Genova «è una delle tappe giudiziarie che si stanno percorrendo per poter restituire verità e giustizia al Paese intero, che porta e porterà sempre i segni di una ferita politico-istituzionale profonda». Per l'ex magistrato, «sarebbe opportuno, di fronte a questi elementi giudiziari, compresa la recente sentenza sull'irruzione alla scuola Diaz di Genova, che lo stesso De Gennaro lasciasse il suo incarico di direttore del Dis, a cui è approdato in un modo discutibile e offensivo verso quanto accaduto a Genova nel 2001, quando è stato il referente di una catena di comando deviata e pericolosa che ha portato allo stravolgimento dello Stato di diritto». Il Pdl, al contrario fa, quadrato a difesa di Gianni De Gennaro, invitandolo a non rinunciare ai suoi incarichi pubblici. Per il ministro per l'Attuazione del Programma di Governo Gianfranco Rotondi, De Gennaro «merita tutta la solidarietà delle istituzioni per ciò che ha rappresentato e rappresenta per il Paese. È uno dei nostri migliori uomini con un altissimo senso dello Stato e la cui professionalità è riconosciuta anche all'estero». Critica nei confronti della Corte d'apello di Genova la vicepresidente del Pdl alla Camera, Jole Santelli, che denuncia: «Prima Bolzaneto, poi la Diaz e ora De Gennaro: l'appello ha ribaltato tutte le sentenze di primo grado. È chiaro che c'è un contrasto pesantissimo fra Tribunale e Corte d'Appello di Genova e che quest'ultima ha deciso di essere l'angelo vendicatore degli ayatollah della procura. Sentenze di questo tipo delegittimano completamente la magistratura». «Molto rammaricato per la sentenza» si è detto il leader Udc Casini. «Sono certo che la Cassazione ristabilirà la verità dei fatti come già acclarata dalla sentenza di primo grado. Per me De Gennaro è, e rimane, un grande servitore dello Stato di cui essere orgogliosi».

L'UDIENZA - Giovedì mattina l'udienza si era aperta con le repliche di accusa e difesa. In aula era presente il prefetto De Gennaro. La richiesta del pg Pio Macchiavello era stata di due anni di reclusione per De Gennaro e un anno e quattro mesi per Mortola. Nel processo di primo grado, che si era svolto con rito abbreviato, entrambi erano stati assolti perché «non c'erano prove sufficienti di colpevolezza».

25 AGENTI CONDANNATI - «Perché non pensare che la sentenza di primo grado non era giusta? L'appello serve anche a questo» si è limitato a commentare il pubblico ministero Enrico Zucca, che insieme al collega Francesco Cardona Albini aveva indagato De Gennaro e Mortola. Il mese scorso venticinque poliziotti sono stati condannati in secondo grado per falso ideologico e lesioni gravi, per l'irruzione nella scuola Diaz, a pene per complessivi 85 anni: si tratta di 21 agenti e quattro dirigenti della polizia, condannati all'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Sono stati invece prescritti i reati di calunnia, arresto illegale e lesioni lievi a loro carico.

Seguenza della morte di Carlo Giuliani e della brutalita dei poliziotti di Genova. LINK:

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Fonte: Corrieri della Sera

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